La programmazione e attuazione degli obiettivi di sviluppo e la partecipazione
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di Mario Medde
La storia del sindacato sardo è una storia di conflitti e partecipazione, soprattutto per quel che riguarda la programmazione dello sviluppo e la promozione del lavoro da parte della Regione Sardegna. Gli atti della programmazione regionale sono stati, e lo sono tutt’ora, il terreno di scontro e confronto con le diverse Giunte regionali. Alcune riflessioni sono necessarie per rafforzare l’iniziativa sociale e sindacale e la stessa partecipazione alla programmazione e attuazione degli obiettivi dello sviluppo e alla promozione di maggiori e migliori opportunità lavorative.
Memorandum per un confronto tra Regione e Parti Sociali
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di Mario Medde
I documenti della programmazione regionale economica e finanziaria, gli atti e le azioni operative, gli impegni in sede di relazioni sindacali e industriali con le rappresentanze datoriali e delle intraprese, sono l’ambito fondamentale dell’iniziativa sindacale sui temi generali e specifici dello sviluppo e del lavoro in Sardegna. L’azione sindacale è caratterizzata da analisi sullo stato dei problemi e da proposte per ottenere un riscontro pattizio in sede di confronto, nei documenti programmatori, negli atti legislativi e attuativi. In questa direzione evidenziare i problemi e le criticità, denunciarne pubblicamente i ritardi e le inadempienze non è talvolta sufficiente. Diventano allora importanti gli strumenti dell’azione sindacale: la mobilitazione, le pacifiche e legali proteste, lo sciopero.
L’agire sindacale. Pensiero, azione, autonomia
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di Mario Medde
Le Edizioni Lavoro nel 2017 hanno pubblicato una raccolta di saggi e testimonianze in onore di Pierre Carniti dal titolo emblematico Pensiero, azione, autonomia. In questa sede non c’è l’intenzione di recensire la pubblicazione e neppure di affrontare i temi trattati nella raccolta. Cosa che peraltro sarebbe meritoria per la rilevanza di quella memoria storica e della fase sindacale e politica vissuta durante la leadership di Pierre Carniti nella CISL e nel movimento sindacale italiano, e anche per una riflessione su quanto c’è di attuale in quella esperienza cislina.
Iniziative sindacali su agroalimentare e turismo in Sardegna
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L’agroalimentare è un settore fondamentale dell’economia regionale. È urgente e necessario riproporlo al centro dell’iniziativa politica, istituzionale e sociale, in una fase peraltro caratterizzata dall’avvio della nuova programmazione comunitaria e dalla predisposizione dei fondamentali documenti della programmazione regionale: il Programma regionale di sviluppo, il Documento di Economia e Finanza Regionale e la Legge di stabilità con la manovra Finanziaria e di Bilancio per il 2025, il Complemento di sviluppo rurale 2023-2027.
La crisi in Germania, le scelte europee e la Sardegna
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di Mario Medde
1. La crisi economica in Germania è sotto la lente di tutti, istituzioni, politici, mass media, in Europa e negli USA. La ragione sta nel ruolo che ha svolto negli anni come locomotiva della UE e pure come azionista forte del sistema Europa. Ma l’attenzione è anche motivata dall’incidenza che l’economia tedesca ha sulle economie degli altri Paesi europei, a partire dall’Italia, e dalla crisi di un modello produttivo basato su energia a basso costo e da mercati come quello cinese non più penetrabile e facile come un tempo.
Una forte iniziativa sociale per migliorare l’offerta sanitaria in Sardegna
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di Mario Medde
Lo stato del servizio sanitario in Sardegna è senz’altro pessimo e agli ultimi posti, quanto a qualità, tra le regioni del Paese. I dati sono ormai conosciuti e comunque i problemi sono vissuti sulla pelle della gran parte della popolazione. Ne denunciano inoltre da tempo le criticità i mass media, gli operatori del settore e le Organizzazioni sindacali. Eppure, da parte della Regione, che ha competenze primarie e che si è accollata nel mandato 2004-2008 i costi della sanità, diversamente dalle altre regioni, non risultano iniziative utili quanto meno ad affrontare i problemi più impellenti. Si manifesta una sorta di impotenza, quasi a riconoscere l’impossibilità della massima istituzione della Sardegna di individuare almeno alcune proposte utili a dare positivi segnali di cambiamento.
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