Politici, magistrati, medici, economisti imparate a scrivere!
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di Bento Spina
Può apparire eccentrico, o almeno improprio, presentare qui un libro il cui titolo – Leggere, scrivere, argomentare – parrebbe destinarlo ad un pubblico circoscritto di docenti e studenti.
Eppure, l'autore, Luca Serianni, docente di storia della lingua alla Sapienza di Roma, si rivolge esplicitamente anzitutto ai politici e poi ai magistrati, agli insegnanti, ai medici, agli economisti, facendo propria l'opinione di Paolo Di Stefano sul "Corriere della Sera": «La capacità di argomentare con pensieri lucidi veicolati da frasi sintatticamente evolute è una parte essenziale del loro [dei politici] dovere pubblico». Cui si aggiunge, secondo Serianni, il «dovere privato, individuale, che può riguardare ciascuno di noi: almeno se vogliamo imparare a difendere le nostre ragioni, rendendole ben strutturate e chiare prima di tutto a noi stessi».
Autonomia, autogoverno e gruppi dirigenti
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di Mario Medde
A proposito di elezioni primarie e di candidati al Consiglio regionale
L’aver declinato l’autonomia speciale solo come rivendicazione verso lo Stato, e in termini essenzialmente economicistici, ha condizionato negativamente non solo una sua più adeguata evoluzione e pratica, ma ha rappresentato, al di là delle oggettive debolezze, un forte alibi per i gruppi dirigenti che, salvo e riconosciute eccezioni, non si sono mai posti il problema di come questa pur parziale conquista interrogasse anzitutto i loro principi e valori, cioè la volontà e la capacità di produrre loro stessi autonoma elaborazione, indipendenza di giudizio, rispetto della sedimentazione storico-culturale della rappresentanza, autonoma cultura e pratica capacità di governo.
Immagini della memoria
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Un video per riproporre le immagini evocate dal libro di Mario Medde Antiles.
Perché "Libertades"
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di Mario Medde
È necessario riconoscere che la specialità e l’autonomia hanno accompagnato, come idee forza, le speranze dei Sardi nella lunga fase della prima modernizzazione dell’Isola. Si è ora di fronte però a un loro innegabile logoramento ed esaurimento. A ciò si aggiungano evidenti crepe e rotture del Patto Costituzionale tra Stato e Regione, in primo luogo su temi decisivi del lavoro e dei diritti di cittadinanza. È inoltre profondamente mutata la situazione internazionale ed europea e con essa l’economia e la finanza. È cambiato lo Stato.
Un programma di lotta contro la povertà in Sardegna
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Se 692.621 vi sembrano pochi! La priorità della lotta alle povertà e per il lavoro.
La povertà materiale dei Sardi va ben oltre i dati ufficiali riguardanti l'incidenza della povertà relativa delle famiglie. La povertà relativa, a valori 2011, si esprimeva con una capacità di spesa mensile per consumi pari a 1011,03 euro. La povertà assoluta riguarda una soglia corrispondente a una spesa mensile minima necessaria per acquisire il paniere di beni e servizi che è considerato essenziale per uno standard di vita minimamente accettabile. I pensionati, i disoccupati, i precari e quanti si ritrovano nella condizione di utilizzare gli ammortizzatori sociali, hanno per la gran parte una capacità di spesa mensile ben al di sotto di 1011,03 euro.
La nuova Questione sarda
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