Un programma di lotta contro la povertà
di Mario Medde
Se 692.621 vi sembrano pochi! La priorità della lotta alle povertà e per il lavoro.

La povertà materiale dei Sardi va ben oltre i dati ufficiali riguardanti l'incidenza della povertà relativa delle famiglie. La povertà relativa, a valori 2011, si esprimeva con una capacità di spesa mensile per consumi pari a 1011,03 euro. La povertà assoluta riguarda una soglia corrispondente a una spesa mensile minima necessaria per acquisire il paniere di beni e servizi che è considerato essenziale per uno standard di vita minimamente accettabile. I pensionati, i disoccupati, i precari e quanti si ritrovano nella condizione di utilizzare gli ammortizzatori sociali, hanno per la gran parte una capacità di spesa mensile ben al di sotto di 1011,03 euro.

La tabella che segue documenta l'entità di questo drammatico fenomeno sociale. Al quale bisognerebbe aggiungere le crisi e i fallimenti aziendali, soprattutto in agricoltura e industria. La Sardegna dunque s'impoverisce sempre di più; un fenomeno certamente complesso che coinvolge le persone, il sistema economico e produttivo, i gangli vitali dell'Isola. Le stesse istituzioni non riescono più ad essere soggetto regolatore dei bisogni e delle aspettative dei Sardi. Il lavoro che manca è l'epicentro di questa crisi. Un vuoto ideale e strategico ha consumato, non solo per loro naturale obsolescenza, le stagioni dell'Autonomia e della Rinascita, defraudando i Sardi talvolta anche della speranza di cambiamento.

È questa la realtà che attende la visita del Papa a settembre e che si presenta agli occhi dei numerosi candidati alle eventuali primarie per la presidenza della Regione. In attesa che lo sviluppo riparta, e con esso, anche se non c'è automatismo, le maggiori opportunità di lavoro e una più adeguata accumulazione e distribuzione della ricchezza, si tratta di risparmiare sui costi della politica e sulle inefficienze e sugli sprechi del sistema istituzionale per avviare, accanto a una maggiore efficacia delle politiche di settore della Regione, un programma di lotta alle povertà su base pluriennale.

Ovviamente si tratta di valorizzare l'attuale impianto legislativo e strumentale modificandolo alla luce di un puntuale monitoraggio delle misure e interventi ora in campo. In questa direzione va evidenziato quanto proposto dall'Associazione Carta di Zuri, da anni impegnata sul fronte della lotta alla povertà e per il lavoro.

Pensioni sino a 999,99 euro mensili 470.000
Numero disoccupati (compreso il fenomeno dello scoraggiamento) 193.000
Numero lavoratori che utilizzano gli ammortizzatori sociali in deroga Mobilità 12.367
CIG 11.127
Numero lavoratori in CIG straordinaria circa 2.800
Totale 692.621
Dieci proposte per un programma di lotta contro la povertà
  1. Istituzione dell'Assessorato del Welfare e dei diritti di cittadinanza.
  2. Un piano pluriennale e integrato (Inclusione sociale, formazione, tutoraggio e accompagnamento al lavoro) contro la povertà e per la giustizia sociale.
  3. Riforma del sistema regionale di sicurezza sociale. Dalla sola assistenza all'inclusione.
  4. Un programma straordinario per il lavoro giovanile.
  5. Un programma di sostegno al reddito che preveda l'impegno lavorativo di pubblica e sociale utilità.
  6. Una legge regionale sul microcredito che regoli e disciplini il fondo etico di garanzia a favore delle persone e famiglie in difficoltà.
  7. L'osservatorio sulle povertà e sull'inclusione sociale.
  8. Un piano pluriennale di sostegno alla famiglia, alla genitorialità e natalità. Intervento non di tipo assistenziale.
  9. Potenziamento e miglioramento delle misure a favore degli anziani e dei soggetti deboli.
  10. Programmi e interventi educativi e formativi sull'inclusione sociale e sulla cittadinanza.