La Sardegna convive fraternamente con i popoli dell'Italia ed è solidale con gli altri popoli del mondo

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di Mario Medde, dell'Associazione Carta di Zuri

Premessa. È in uno scenario di terribile crisi economica, sociale e istituzionale che, ancora una volta, ci interroghiamo e discutiamo sulle soluzioni utili a rinegoziare il patto costituzionale tra la Sardegna e l'Italia. La crisi del modello di rappresentanza politica e istituzionale pesa enormemente sull'efficacia della risposta da dare ai cittadini per contrastare le conseguenze della recessione e rimuoverne le cause. Mancano le strategie, non vengono individuate le priorità, imperano al contrario le politiche di austerità e i tagli allo stato sociale.

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Istruzione e formazione professionale in Sardegna

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di Rossana Murgia

L'istruzione e la formazione sono oggi al centro dei processi di crescita, modernizzazione ed integrazione sebbene la collaborazione fra gli istituti scolastici e le agenzie formative è spesso problematica per le diffe-renti modalità di funzionamento del sistema scolastico e del sistema formativo in genere. Tale situazione è chiaramente aggravata dall'assenza di un quadro normativo di riferimento comune.
L'istruzione – che beneficia di una maggior autonomia organizzativa – risente tuttavia di tempistiche di ero-gazione dei finanziamenti da parte dell'amministrazione scolastica che non sono sempre coerenti con i ritmi scolastici. D'altro canto, la formazione – che si caratterizza per una maggiore flessibilità e dinamicità operativa – è organizzata in funzione dei bandi provinciali e delle direttive regionali ed è chiamata a tener conto delle procedure specifiche stabilite dalle Regioni e dalle Province.

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Istruzione, formazione professionale, apprendimento permanente

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di Mario Medde

La progettualità politica e i problemi posti dalla nuova questione sarda necessitano oggi di una forte dimensione programmatica e di una capacità attuativa eccezionale. Soprattutto l'emergenza lavoro, la solidarietà tra persone, categorie e territori, in una fase tra le più difficili della storia autonomistica, l'esigenza di creare maggiore ricchezza per meglio distribuirla, una più consistente competitività del sistema Sardegna, impongono una forte e diffusa progettualità incentrata sulla Scuola e la Formazione, sulla Università e la Ricerca; a maggior ragione in un'economia e in un mercato fondati prima di tutto sullo sviluppo della conoscenza e sulla qualità e quantità che si riverbera nelle risorse umane.

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Politici, magistrati, medici, economisti imparate a scrivere!

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serianni-copertinadi Bento Spina

Può apparire eccentrico, o almeno improprio, presentare qui un libro il cui titolo – Leggere, scrivere, argomentare – parrebbe destinarlo ad un pubblico circoscritto di docenti e studenti.

Eppure, l'autore, Luca Serianni, docente di storia della lingua alla Sapienza di Roma, si rivolge esplicitamente anzitutto ai politici e poi ai magistrati, agli insegnanti, ai medici, agli economisti, facendo propria l'opinione di Paolo Di Stefano sul "Corriere della Sera": «La capacità di argomentare con pensieri lucidi veicolati da frasi sintatticamente evolute è una parte essenziale del loro [dei politici] dovere pubblico». Cui si aggiunge, secondo Serianni, il «dovere privato, individuale, che può riguardare ciascuno di noi: almeno se vogliamo imparare a difendere le nostre ragioni, rendendole ben strutturate e chiare prima di tutto a noi stessi».

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Chi sono

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manif-comitato-costituenteChi è nato o ha messo radici in un luogo, può a questo restare legato per la vita; un'attrazione che si nutre certamente del proprio vissuto, delle cose e di un ambiente che si predispone all'accoglienza e al richiamo. È l'ansia che domina chi si allontana, il nostos dei Greci. Non è solo il desiderio, talvolta struggente, del ritorno, è la voglia della piccola patria.

Io sono nato a Norbello nel 1950. Ho compiuto gli studi superiori al liceo classico De Castro di Oristano, una città che amo per la sua storia, così significativa per l'Isola, e per averla a lungo frequentata nell'età della mia formazione culturale e politica; non meno che per le tante relazioni campidanesi intessute in anni indimenticabili, in primo luogo con quella che è diventata la compagna della mia vita.

A venticinque anni, dopo un'esperienza di formazione nei movimenti culturali e politici che s'impongono nell'Isola tra il 1965 e il 1975, inizia il mio percorso di sindacalista nella CISL. Poi l'intermezzo "continentale" di quasi un anno a Firenze, nel Centro studi della CISL, per frequentare il corso lungo per dirigenti sindacali. Quindi il rientro in Sardegna nella unione sindacale di Oristano nel 1977. Nel 1982 vengo eletto segretario generale della CISL di Oristano, sino al 1992, anno in cui, a gennaio, entro a far parte della segreteria regionale sarda. Nel 1999, a gennaio, un mese che spesso ha segnato le scelte della mia vita sindacale, l'elezione a segretario generale della CISL della Sardegna, carica in cui verrò confermato sino a maggio del 2013. Cessato dall'incarico per fine mandato, mi viene assegnata la responsabilità di Presidente dello IAL, la società che ha come ragione sociale l'istruzione, la formazione e l'apprendimento sul lavoro, un'eccellenza nel campo dell'offerta formativa in Sardegna.

In tutti questi anni il mio impegno è stato caratterizzato, in particolare, dalla difesa dell'autonomia del sindacato e dei diritti dei lavoratori, dalla lotta alle povertà e per il lavoro, dalle iniziative per la promozione dello sviluppo, delle riforme istituzionali e dell'autogoverno della Sardegna. Obiettivi sempre perseguiti con forte vocazione unitaria, spesso controcorrente, dando vita, più recentemente, all'Associazione Carta di Zuri per la lotta alla povertà e al Comitato per la Costituente del popolo sardo.

Nella primavera del 2012 la casa editrice Iskra ha dato alle stampe Antiles, un racconto di esperienze individuali e collettive, personali e pubbliche, filtrate dal legame forte e identitario con i luoghi – Norbello – ai quali, oltre ogni distacco, sono infine sempre tornato.