- Dettagli
di Mario Medde
Non c’è libertà senza lavoro
Il lavoro continua ad essere svalutato e umiliato. In Sardegna è ridotto a fenomeno marginale, per i giovani quasi evanescente e impalpabile, e il più delle volte irraggiungibile. Una condizione fortemente penalizzante che defrauda di un diritto primario e che colpisce la persona e l’intera società.
Gli anziani vengono penalizzati due volte, come lavoratori e come pensionati, da un sistema di sicurezza sociale che non rende giustizia a quanti vorrebbero dare anni alla vita e vita agli anni.
È ormai evidente che non c’è libertà vera senza lavoro. Ma al forte e diffuso disagio sociale si contrappone una sorta di assuefazione al peggio della rappresentanza politica e istituzionale, ciò che poi non consente di incidere sulle condizioni di vita e di lavoro. È urgente che la Sardegna produca gli anticorpi necessari a evitare che continui la fase di declino e decadenza economica e sociale.
- Dettagli
di Mario Medde
A proposito di elezioni primarie e di candidati al Consiglio regionale
L’aver declinato l’autonomia speciale solo come rivendicazione verso lo Stato, e in termini essenzialmente economicistici, ha condizionato negativamente non solo una sua più adeguata evoluzione e pratica, ma ha rappresentato, al di là delle oggettive debolezze, un forte alibi per i gruppi dirigenti che, salvo e riconosciute eccezioni, non si sono mai posti il problema di come questa pur parziale conquista interrogasse anzitutto i loro principi e valori, cioè la volontà e la capacità di produrre loro stessi autonoma elaborazione, indipendenza di giudizio, rispetto della sedimentazione storico-culturale della rappresentanza, autonoma cultura e pratica capacità di governo.
- Dettagli
La perdita di sovranità della politica va recuperata con un nuovo modello di democrazia che riconosca una pluralità di istituzioni in grado di consentire ai cittadini di concorrere effettivamente alla formazione della volontà pubblica.