di Mario Medde
Nel 2000, sono ormai trascorsi 23 anni , la USR CISL Sardegna presentò, in occasione dei 50 anni della CISL sarda, un lavoro di ricerca storica che venne appunto editato con il titolo “ Storia di un sindacato popolare. Cinquanta anni della CISL sarda (1950-2000).
La ricerca venne commissionata al Dottor Paolo Fadda, giornalista e storico, dall’allora segretario generale della USR Antonio Uda e conclusa e presentata nel 2000 da Mario Medde suo successore nel 1999. La pubblicazione della storia dei cinquanta anni della CISL sarda diede anche il via negli anni successivi alla organizzazione dell’archivio storico, con il riconoscimento dell’Archivio di Stato.
La memoria del passato non è solo un atto dovuto a quello che si è stati, alle radici e al gene fondante della nostra Organizzazione, a quanti dirigenti e iscritti hanno contribuito a realizzare gli obiettivi del sindacato, ma anche a documentare l’apporto che la CISL ha profuso per migliorare le condizioni di vita e di lavoro di migliaia di lavoratori e pensionati sardi, e a testimonianza del ruolo svolto nei processi dello sviluppo e nelle vicende lunghe della Specialità, dell’Autonomia e della Rinascita della Sardegna.
Dunque memoria del passato, apporto per il presente e speranza nel futuro. Uno strumento utile a dirigenti, operatori e iscritti, per approfondire la storia del sindacato, ma anche per ritrovarsi attraverso quelle vicende in un viaggio che continua, con motivazioni ed esperienze che hanno dato forza e consistenza ideale all’Organizzazione e a migliaia e migliaia di associati e lavoratori.
C’è dunque uno snodo storiografico nella formazione intellettuale, morale e tecnica dei dirigenti e operatori, che consente di arricchire il proprio bagaglio con la conoscenza di quello che siamo stati, con lo studio e coniugando il saper essere con quello tecnico e professionale del sindacalista.
Proprio per la rilevanza dell’opera curata dal Dottor Paolo Fadda, e per la costruzione e sistemazione dell’archivio storico della CISL sarda, è indispensabile completare quel progetto con gli archivi territoriali delle USP prima e delle UST poi e con la contestuale ricerca storica riguardante le vicende e le persone che per tanti decenni nelle diverse zone della Sardegna s’impegnarono nella rappresentanza del mondo del lavoro e di quelle comunità.
Le Unioni Sindacali Provinciali della CISL sarda vennero costituite nel 1951, e quella di Oristano con la istituzione della quarta provincia nel 1975. A maggio e giugno del 1981, a seguito di una riforma organizzativa, si svolsero i congressi delle nuove Unioni sindacali territoriali di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Carbonia (Sulcis - Iglesiente), Olbia (Gallura), Ozieri (Logudoro- Meilogu), Sanluri (Medio Campidano) e Tortolì (Ogliastra).
Dunque prima che il tempo, e non solo, occulti molte delle fonti scritte e orali s’impone l’urgenza di avviare un progetto di ricerca documentaria e storica che nei diversi territori conservi la memoria e le tracce di una fondamentale organizzazione che così gran parte ha avuto, e continua ad avere, nella tutela dei lavoratori e nello sviluppo della Sardegna.
È una esigenza importante perché attraverso la conoscenza della propria storia, non solo del livello regionale, ma anche territoriale, la CISL continui ad essere un sindacato popolare, presente nei posti di lavoro e, come caratteristica della Organizzazione sarda, nelle comunità dell’Isola, rappresentando le specificità di quelle aree e interpretando lo spirito dei tempi.
Una ricerca storica attenta alle diversità delle fonti orali e scritte, e ovviamente non autobiografica, ma rispettosa della professionalità del ricercatore, comunque inserito in una visione sindacale e culturale che sappia comprendere le ragioni profonde della nascita della CISL, e cioè, come dice Giovanni Marongiu ricordando Mario Romani, «il vincolo indissolubile fra l’opzione fondamentale pluralista etica e lo sviluppo della società politica e civile in Italia nella seconda metà del ventesimo secolo». In Sardegna, a questa caratteristica fondante della CISL si aggiunse quella che ancora oggi costituisce un elemento primario del suo DNA, l’essere totalmente inserita nella identità dell’Isola e dei Sardi, che così gran parte ha avuto e continua ad avere nelle vicende della specialità, dell’autonomia istituzionale e del mondo del lavoro della Sardegna.